sabato 27 febbraio 2016

L'alba di un nuovo giorno

“Qualcuno pensa che oggi non sia più il caso di parlare di opere di misericordia, perché questo discorso sa di una mentalità ormai superata.
Oggi, i valori emergenti sono quelli della giustizia e della solidarietà.
Ma se si vuole che i discorsi sulla giustizia e la solidarietà, la condivisione, la partecipazione finiscano di essere solo parole per diventare tessuto di esistenza e isoirazione di vita, è necessario non perdere di vista la Misericordia di Dio, che fonda il dovere della misericordia fraterna" (Card. Anastasio Ballestrero) 

Queste parole dell’allora cardinale di Torino, contenute in una sua ampia introduzione ad un volumetto dal titolo “Le opere di misericordia” (Edizioni Paoline, 1990) mantengono anche oggi la loro attualità. Anzi servono a documentare che l’insistenza con cui papa Francesco ritorna sul tema della misericordia invitandoci a praticarla, non sia una novità nel pensiero e nella prassi cristiana. Basta pensare alla persona e all’opera di Gesù, il quale “passò facendo del bene a tutti”, al suo insegnamento basato sull’Amore di un Dio misericordioso verso tutti e dal quale scaturisce il dovere di amare il prossimo come noi stessi.

La misericordia cristiana non va confusa con un generico sentimento di buonismo. Essa nasce da Dio, anzi è la “struttura” stessa di Dio, il cui nome è “Misericordia” e che si esprime nel suo comportamento verso il peccatore. In ultima analisi Gesù è venuto per manifestare fino all’estremo dono di Sé il Volto benevolo di Dio che nel crocifisso raggiunge il peccatore nella sua più estrema lontananza, là dove egli si è perduto e allontanato da Lui, nella speranza di poter così intenerire il suo cuore indurito”, come ci rammenta il papa nel suo Messaggio per la Quaresima di questo anno Giubilare.


E’ appunto la Misericordia di Dio che trasforma il cuore dell’uomo, rendendolo a sua volta misericordioso, motivandoci all’amore del prossimo e animando quelle che la tradizione della Chiesa chiama le Opere di misericordia corporale e spirituale. Esse ci ricordano che la nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati alla sera della nostra vita. Per questo il papa auspica che durante il Giubileo e specialmente la Quaresima si rifletta sulle opere di misericordia “Sarà un modo - dice – per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della Misericordia divina. Nel povero, infatti, la carne di Cristo diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura”.

E’ proprio prendendoci cura del povero che possiamo scoprirci peccatori, perché ci rendiamo conto di quanto viviamo alienati, accecati di fronte alle ingiustizie, alle strutture di peccato di uno sviluppo fondato sull’idolatria del denaro che rende indifferenti di fronte al destino dei poveri le persone e le società più ricche, le quali chiudono loro le porte, rifiutandosi persino di vederli. E’ quanto succede in modo lampante nell’Europa dei nostri giorni.

In questo mondo sempre più duro, violento ed egoista, che ci sconcerta e ci allarma ogni giorno di più, saranno i piccoli e i poveri a salvarci, facendoci scoprire la nostra povertà e la falsità degli idoli del sapere, del potere e del possedere a cui ci rivolgiamo per placare la nostra sete di felicità. Ci scopriremo dei poveri mendicanti bisognosi di misericordia. Scopriremo che nelle opere di misericordia, come può essere quella di prendere a cuore il presente ed il futuro di un bambino, si cela un itinerario di santità per chi le pratica; che nella misura in cui siamo misericordiosi diventiamo più cristiani, più coerenti col Vangelo, più a contatto col mistero personale di Gesù, e in conclusione che è più grande il beneficio che ne riceviamo che non quello che diamo agli altri.

Vorremmo aiutarvi a riflette su quali opere di misericordia sono contenute in un piccolo grande gesto come quello di impegnarsi nell'adozione a distanza di un bambino o di un giovane che desidera veder realizzato il suo diritto di andare a scuola.

Non perdiamo l’occasione di questo Giubileo per rivedere alla luce delle opere di misericordia la nostra vita. Lasciamoci raggiungere dalla Misericordia di Dio che è capace di trasformare il nostro cuore di pietra in un cuore di carne. E potremo vedere spuntare l’alba di giorni migliori.
Don Aldo Martini

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