Negli ultimi anni sono andate progressivamente aumentando le richieste
di aiuto che arrivano all’OPAM e che riguardano il sostegno agli insegnanti
(stipendi, formazione, aggiornamento…). Le ragioni sono diverse, ma hanno in
comune la consapevolezza di quale sia il ruolo fondamentale degli insegnanti
per lo sviluppo di un Paese e di quanto invece la dignità di questa figura sia
offesa in molte parti del mondo. In alcuni Paesi dove l’insegnamento è gratuito
(almeno sulla carta) gli insegnanti ricevono stipendi da fame e con mesi di
ritardo.
Il ricorso allo sciopero è un’arma pericolosa là dove dilaga la
corruzione e lo stato calpesta i diritti del proprio popolo. Molti sono
costretti perciò ad abbandonare l’insegnamento e cercare un lavoro diverso per
poter garantire una vita dignitosa alle proprie famiglie. Altri, pur di salvare
la scuola e garantire ai giovani un futuro, vivono nella miseria,
accontentandosi di ciò che le famiglie dei loro alunni riescono a donare, in
denaro o in natura. Altri invece si barcamenano come possono, facendo ricorso a
sistemi non sempre ortodossi per mantenere il posto e insieme cercare un
guadagno per vivere.
Accade a volte che, affinché un insegnante possa avere alla fine del
mese uno stipendio accettabile, si debbano riempire le aule di un numero
assurdo di ragazzi, anche oltre i 100 alunni per classe.